Non hanno rilevanza scientifica

Le CPP non vanno assolutamente confuse con pratiche prive di solide basi scientifiche. Già nel 2009 il Consiglio d’Europa ha pubblicato una risoluzione in cui le cure palliative sono indicate come un modello innovativo per le politiche sanitarie e sociali. Nel 2018 l’OMS ha riconosciuto le CPP come cure primarie da inserire nei sistemi sanitari di tutti i Paesi. Nel 2021, l’esame in CPP è diventato obbligatorio in Italia per ottenere la specializzazione di medico pediatra.

La letteratura prodotta a livello internazionale sul tema alimenta un continuo scambio tra ricercatori e clinici con l’obiettivo di aggiornare la comunità scientifica sulle migliori pratiche e strumenti validati. Le CPP sono oggetto di continua revisione, tramite studi e ricerche pubblicate su autorevoli riviste scientifiche  e il cui numero, a partire dal 2007, è aumentato costantemente.

Se le CPP applicano rigorosi protocolli scientifici nella ricerca, nella clinica mantengono l’elasticità necessaria a costruire attorno a ciascun paziente un percorso di cura “tagliato su misura”. I bisogni dei minori, infatti, variano secondo l’età, il contesto socio-culturale, la tipologia e la fase della malattia e devono essere la base sulla quale costruire risposte assistenziali specifiche.

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